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Modello di classificazione del personale per competenze

InContra si fa promotore della classificazione del personale per competenze

La trasformazione del mercato del lavoro, l’evoluzione delle conoscenze, delle competenze e delle tecnologie digitali implicano per tutti gli attori del sistema produttivo nazionale il bisogno di ripensare un apparato aggiornato di classificazione del personale.

Nel riconoscere la necessità di individuare rinnovati modelli di divisione del lavoro e nuovi bilanciamenti dei profili professionali, il Centro Studi InContra, in collaborazione con il Dipartimento di Management della Facoltà di Economia di Sapienza Università di Roma, ha elaborato un nuovo sistema classificatorio, non più incentrato sulla gestione per mansioni, ma sulla gestione per competenze.

L’impianto metodologico, adottando una logica polifunzionale dei ruoli, ha reso possibile pervenire ad una descrizione completa delle competenze possedute ed attese, considerando contemporaneamente sia una dimensione professionale (conoscenze generali e specialistiche) sia una dimensione comportamentale e di capacità.

In questo contesto, infatti, diventa sempre più importante identificare e valorizzare la dinamicità organizzativa scaturente dall’apporto professionale di ogni individuo, ossia il livello complessivo di Capitale Umano, inteso come insieme di conoscenze, abilità e competenze possedute dalle persone.

InContra si posiziona, dunque, come primo promotore di una concreta valorizzazione professionale, in grado di garantire la realizzazione di migliori performance aziendali, accordare e coordinare i diversi ruoli, valorizzare e sviluppare le competenze individuali dei lavoratori, sotto il profilo contrattuale. A livello macroeconomico, questa impostazione consente di facilitare il matching tra domanda espressa dal mercato del lavoro ed opportunità di istruzione/formazione offerte sia sul territorio nazionale, sia transnazionale.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale, che vede tutti protagonisti in qualità di “agenti del cambiamento”. Per questo il Centro Studi ha voluto validare il suddetto modello, calandolo all’interno di differenti realtà specifiche.

Questo importante lavoro, frutto della collaborazione con l’Università, ha contribuito, dunque, alla più ampia definizione di un nuovo modello di rappresentatività sindacale, costruita attorno all’importante concetto di contrattazione collettiva di qualità, ponendo le sue basi su un innalzamento costante delle competenze dei lavoratori grazie alla formazione continua.

Il nuovo modello sindacale partecipativo, come indicatore concreto di qualità, sancisce la nascita di una contrattazione collettiva alternativa, vicina ai fabbisogni di lavoratori e imprese, indipendentemente dalla loro natura o classe dimensionale.

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